Questo è un blog enoico. Il vino è un alimento totalmente diverso da qualsiasi altro: evolve, ha carattere ed è imprevedibile (come l'umanità, insomma). Per questo è interessante. E non è industriale.
domenica, giugno 29, 2008
Figurati se me la facevo sfuggire
"Tre bicchieri al giorno di vino rosso aumentano il piacere sessuale favorendo l'erezione e ritardando lievemente il riflesso eiaculatorio". Imperdibile notiziola a cura del prof. Ledda, nell'ambito dell'ultimo convegno "Vino & Salute", a cui grati rivolgiamo il pensiero.
sabato, giugno 28, 2008
Manco copiare sai
Dagospia scivola su Perrier-Jouët, e la maison francese diventa Perrie-Joét. Si, d'accordo, uno potrebbe dire: ma tròvati delle letture serie, perlomeno riferite all'enomondo. Tuttavia e' sabato, fa caldo, e uno a bottega evade come puo'. Anzi, ritrova qualche sinapsi funzionante, sull'argomento in questione:
1. non e' la prima volta (magari neppure l'ultima) che Dago snobba il copy&paste
2. del resto, questi sono i segni della decadenza.
giovedì, giugno 26, 2008
Valuta pregiata
Si festeggia l'incoronazione del Re di Tonga, e si brinda con un vino italiano, prodotto ovviamente da un Barone (similes cum similibus). Il vino, per dire, si chiama Coronation. La curiosita' maggiore: il Re di Tonga, paga davvero in Panga?
[Cheppoi sarebbe paʻanga, vabbe']
mercoledì, giugno 25, 2008
Stai sempre a criticare i supermercati
Carina l'immagine qua sopra, eh? Ringrazio Mauro Biani, via Macchianera. Mentre qualcuno si lagna per la dura flessione dei consumi, qualcun altro scaccia i clienti col forcone.
[E, alle solite, qualcuno ha youtubizzato simili eventi]
martedì, giugno 24, 2008
Spammer of the year
Nell'inbox, stamattina.
Elementi che concorrono ad attribuirgli il premio di spammarolo dell'anno:
- Sito in flash non skippabile, con ipnotica musichetta, ma vidimato W3c (qui custodiet ipsos custodes?)
- Inquietante fotina in home, con tanto di indimenticato politico locale, ed altri non individuabili ma in stile Goodfellas.
- Perfetto equilibrio tra tono da "un favore ti chiedo, che non me lo puoi rifiutare" (visitate il sito attentamente) e tono amicale (vi augura un mondo di bene).
- Assoluta territorialita': ammirevole la sicilianitudine della circonlocuzione "che lo trovate in fondo alla pagina del sito".
mercoledì, giugno 18, 2008
Buccismo senza limitismo
E fu Terroir Vino, e potremo dire: io c'ero. Orbene, ci sia consentito un breve fremito d'orgoglio localista, che del resto da queste parti c'e' ben poco di che essere orgogliosi (basta leggere cosa scrive Luca su certa ristorazione - in attesa che lo sbertucciato ci quereli a tutti e cosi' si emigra in Cina).
La rassegna e' alquanto riuscita, e certo la location ha il suo bel perche'; tempo clemente, ovvero neppure caldo, il nemico classico di ogni degu, che assaggiare a temperature africane azzera ogni appeal. Ovviamente c'era mezzo mondo bloggarolo (saluto tutti) quindi la convention ha avuto pure un bel saporino due-punto-zero. Adesso mi auguro solo che lorsignori (gli enti pubblici, Comune, Provincia, Regione, UE, Onu e quant'altri) si decidano a fare un bel monumento a Filippo, anziche' far finta di niente come sempre, quando qualcuno qui si da' da fare.
Comunque, tanto per non sembrare buonista, facciamo pure qualche critica: la prossima volta consiglierei tavoli piu' distanziati, se possibile. E quanto al ristoratore della cenetta in terrazza, mi offro volontario per comandare la spedizione che vada a spiegargli un paio di elementi costitutivi del mestiere. Ri-cit. Luca, vedi sopra. Velo pietoso.
Ed a questo punto ci starebbe pure bene disquisire di vini. Centotrenta espositori non consentono una gran sintesi, e del resto spero che qualcun altro si prenda la briga si metter giu' appunti e recensioni. Esercitato lo scaricabarile, qui vorrei brevemente rilevare la dilagante (anzi, dilagata) tendenza della buccia a contatto con i bianchi; una tecnica di vinificazione molto vecchio stile, confinata dall'enologia anni '80 nel numero delle pratiche esecrabili (colori giallo-carichi, opalescenze, microelementi in sospensione, insomma, uno strazio ossidativo) quindi quasi sparita da ogni cantina che volesse dirsi moderna; ma siccome tutto scorre, ecco che alla fine dei '90 hanno ricominciato a pilotare questo stile di vinificazione primitiva, dura e pura, viscerale; cio' che prima era male diviene bene, l'errore era virtu' e la virtu' era erratica, nella solita contraddanza per cui il bianco e' nero e la notte e' giorno (del resto pure Berlusconi era Socialista). Siete confusi? Perche' non avete assaggiato i vini: che in quel caso la confusione era totale. Telegraficamente: a me questa cosa della vinificazione a contatto con le bucce non mi convince; prenderei, come unico esempio, l'Antico Sfizio (gia' il nome... mah) di Maria Donata Bianchi, se non altro perche' era immediatamente verificabile la differenza con suo Vermentino vinificato "normalmente" (cioe' correttamente, cioe' modernamente, cioe' come negli anni '80... uff) -- ecco, l'Antico coso proprio ridondava di note ossidative, sembrava una specie di esercizio di stile; mentre il Vermentino Riviera Ligure di Ponente 2006 aveva un'esaltante freschezza salmastra al naso, anzi, a mio parere rappresenterebbe l'archetipo di Vermentino RLP di riferimento. Insomma, l'assaggio dei bianchi-a-contatto-con-le-bucce alla fine rappresenta un bell'esercizio didattico, spesso con notevoli delusioni. Preferendo la via classica, non so qualificarmi: sono modernista siccome mi rifaccio agli anni '80? Gli ultra-tradizionalisti del bianco "come cento anni fa" costituiscono la modernita' nel 2008, quindi, cosa e' moderno? Cosa e' tradizionale? Grande e' la confusione sotto il cielo, eccetera, eccetera.
La rassegna e' alquanto riuscita, e certo la location ha il suo bel perche'; tempo clemente, ovvero neppure caldo, il nemico classico di ogni degu, che assaggiare a temperature africane azzera ogni appeal. Ovviamente c'era mezzo mondo bloggarolo (saluto tutti) quindi la convention ha avuto pure un bel saporino due-punto-zero. Adesso mi auguro solo che lorsignori (gli enti pubblici, Comune, Provincia, Regione, UE, Onu e quant'altri) si decidano a fare un bel monumento a Filippo, anziche' far finta di niente come sempre, quando qualcuno qui si da' da fare.
Comunque, tanto per non sembrare buonista, facciamo pure qualche critica: la prossima volta consiglierei tavoli piu' distanziati, se possibile. E quanto al ristoratore della cenetta in terrazza, mi offro volontario per comandare la spedizione che vada a spiegargli un paio di elementi costitutivi del mestiere. Ri-cit. Luca, vedi sopra. Velo pietoso.
Ed a questo punto ci starebbe pure bene disquisire di vini. Centotrenta espositori non consentono una gran sintesi, e del resto spero che qualcun altro si prenda la briga si metter giu' appunti e recensioni. Esercitato lo scaricabarile, qui vorrei brevemente rilevare la dilagante (anzi, dilagata) tendenza della buccia a contatto con i bianchi; una tecnica di vinificazione molto vecchio stile, confinata dall'enologia anni '80 nel numero delle pratiche esecrabili (colori giallo-carichi, opalescenze, microelementi in sospensione, insomma, uno strazio ossidativo) quindi quasi sparita da ogni cantina che volesse dirsi moderna; ma siccome tutto scorre, ecco che alla fine dei '90 hanno ricominciato a pilotare questo stile di vinificazione primitiva, dura e pura, viscerale; cio' che prima era male diviene bene, l'errore era virtu' e la virtu' era erratica, nella solita contraddanza per cui il bianco e' nero e la notte e' giorno (del resto pure Berlusconi era Socialista). Siete confusi? Perche' non avete assaggiato i vini: che in quel caso la confusione era totale. Telegraficamente: a me questa cosa della vinificazione a contatto con le bucce non mi convince; prenderei, come unico esempio, l'Antico Sfizio (gia' il nome... mah) di Maria Donata Bianchi, se non altro perche' era immediatamente verificabile la differenza con suo Vermentino vinificato "normalmente" (cioe' correttamente, cioe' modernamente, cioe' come negli anni '80... uff) -- ecco, l'Antico coso proprio ridondava di note ossidative, sembrava una specie di esercizio di stile; mentre il Vermentino Riviera Ligure di Ponente 2006 aveva un'esaltante freschezza salmastra al naso, anzi, a mio parere rappresenterebbe l'archetipo di Vermentino RLP di riferimento. Insomma, l'assaggio dei bianchi-a-contatto-con-le-bucce alla fine rappresenta un bell'esercizio didattico, spesso con notevoli delusioni. Preferendo la via classica, non so qualificarmi: sono modernista siccome mi rifaccio agli anni '80? Gli ultra-tradizionalisti del bianco "come cento anni fa" costituiscono la modernita' nel 2008, quindi, cosa e' moderno? Cosa e' tradizionale? Grande e' la confusione sotto il cielo, eccetera, eccetera.
martedì, giugno 17, 2008
Franza o Spagna
Quando si tratta di taroccare, non siamo neppure nazionalisti; un grande classico e' lo Champagne fasullo, in realta' banale frizzantino. Hai visto mai che ci porti qualche genere di fortuna, stasera contro la Francia?
domenica, giugno 15, 2008
Oggi qui, domani pure
Domani il vostro bloggarolo enotecario s'accampa al Palazzo Ducale di Genova per Terroir Vino - una tantum, una kermesse a chilometri zero.
Un giorno ti svegli, e sei linuxiano
[Tutto e' cominciato qualche mese fa, col nuovo portatile Asus per casa; bello, potente, perfetto. Ma con Windows Vista]
Arriva un momento nel quale ti accorgi di corrispondere un prezzo elevato a fronte di una prestazione scadente; parlando di computer, questo avviene con i prodotti di Microsoft, ormai; non voglio infilarmi nella piu' trita guerra di religione che strazia il mondo informatico, ma semplicemente raccontare la storiella. Pacatamente, serenamente, come direbbe lui.
Accendi la macchina nuova e l'ingombrante sistema operativo ti prende per mano - anzi, ti strattona la giacca, e ti spiega cosa e' meglio per te. Senza possibilita' di opzionare, che so, una casella con la spunta "sentite, so cosa sto facendo, smettetela di avvisarmi". Windows Vista e' un continuo pop up di allerta, fermo li', non cliccare qui, azzo fai. E basta! Due giorni di strazio, poi la svolta definitiva: spiano l'hard disk con una stabile, e tollerabile, versione di XP, ma soprattutto una bella partizione con Ubuntu, una release a prova di niubbone.
Un mondo nuovo si squaderna, sei di nuovo proprietario della tua macchina; il sistema operativo fa quel che dici tu, quando premi Canc su un file non ti chiede conferma "spostare nel cestino?? ma sei sicuro??" -- semplicemente, cancella il file; cribbio, se l'hai cancellato, sara' perche' volevi cancellarlo, no? Fine degli stress da malware, spazzature, virus e bestiacce; cosi', un giorno via l'altro, impianti Ubuntu su un'altra macchina a bottega, poi un'altra ancora, e un bel giorno ti svegli e sei linuxiano.
mercoledì, giugno 11, 2008
Nel posto giusto, nel momento giusto. Senza saperlo
Ci sono giorni nei quali fuggiresti dalla pazza folla piu' rapidamente che in altri; cosi', la settimana scorsa, il mio rappr di riferimento mi propone una fuga di due giorni, lunedi' e martedi', in chiantishire, ed io volentieri m'involo; il tempo di affiggere sulla saracinesca "arrivederci a mercoledi'" e sono in viaggio. Destinazione Fattoria di Nozzole; inutile dire e descrivere cosa siano questi angoli di paradiso in terra; o lo sapete gia', perche' gia' bazzicate l'enomondo (e quindi e' inutile che ve lo racconti) oppure non avete idea di cosa sia questa delizia, per cui narrarvelo attirerebbe sul bloggarolo orrende invidie (bad vibrations).
Comunque sia, mi ritiro dal mondo per due giorni, e per due giorni non ho nemmeno voglia di accrocchiare la connettivita' UMTS al mio adorato, nuovo giocattolo geek; del resto ho solo voglia di fuggire, appunto, di non sapere nulla di alcunche'. Si assaggia, si confronta, si chiacchiera; martedi' mattina, poi, fuori programma, sono a Montalcino (l'azienda ospite ha nelle sue proprieta' La Fuga); a Montalcino, nella rocca, coi colleghi si beve la riserva di Soldera (15 euri il mezzo calice; una piccola felicita' a 15 euri: commovente) e manco a dirlo si discetta di brunellopoli. Uscendo l'occhio si ferma sulla locandina de La Nazione che strilla: dimissionario il presidente del Consorzio; ma che succede, chiedo io. Boh, nessuno sa niente, neppure il dir comm che ci anfitriona; sono a Montalcino nel mezzo dello showdown, ed e' come se fossi in Lapponia. Tutto perche', per due giorni, sono stato alla larga dai blogghe; oggi ovviamente recupero [1 & 2], di ritorno in un mondo pluggato.
Resta solo una vaga nostalgia del forzato ottundimento; via da tutto e da tutti, senza sapere; appena tornato, gia' ri-fuggirei.
venerdì, giugno 06, 2008
Tràttasi di omonimia
Questa settimana gùgol news e' stato generoso di notiziole salutiste: sul vino che fa bene, avete presente il genere. Ad esempio, il famoso resveratrolo che, oltre ad aiutare il cuore, rallenterebbe l'invecchiamento (vèdasi, esempio tra tanti, il Washington Post). Quanti tra voi invece soffrono di artrite reumatoide (vi vedo, arzilli vecchietti, che smanettate col computer) potranno trarre etilico giovamento bevendo cinque bicchieri di vino alla settimana - via Agi, stavolta. Buon ultimo, un certo gruppo Espresso tratta del french paradox (mai sentito, scommetto) riprendendo quanto sopra, e cioe' che "il consumo di resveratrolo in alte dosi sia in grado di prolungare la vita negli invertebrati e prevenga la morte prematura in topi in regime di dieta ipercalorica". Credo sia un caso di omonimia con quell'altro Espresso, quello che durante il Vinitaly titolava "velenitaly" infilandoci, in mezzo, vini contraffatti, Brunello, ricchi premi e cotillons.
martedì, giugno 03, 2008
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