sabato, giugno 17, 2006

Incroci.

Da qua sotto, dal basso del giulivo mondo bloggante, càpita a volte che i post si incrociano tra di loro, e pure affrontando argomenti tra loro diversi, parlino delle stesse cose.

Primo esempio da segnalare: questo post di Stefano Bonilli, ad esecrare (alquanto giustamente, da come la vedo) lo scippo della titolarita' sui corsi di cucina italiana, tenuti a New York dai francesi. Dai francesi? Ma dico, possibile mai? Eppure, cosi' e'.

Secondo esempio: MiWine. Il busillis era, ci vado o non ci vado? A parte l'impegno coincidente con la nascita di WBA (hey, e' nata la Wine Blog Association, nel caso vi fosse sfuggito) -- a parte che ero altrove, proprio quel giorno parlandone con Franco Ziliani dicevo, tra il serio e il faceto, che meritava forse una visita, siccome MiWine suonava simile a MiSex e magari il team organizzativo era lo stesso; Franco, assai serio e per nulla faceto, reputava la diserzione alla fiera milanese una perdita tutto sommato tollerabile.
Se poteva restarmi un dubbio residuo su quella fiera, leggo il post acido di Susanna Crociani, che alla fiera c'e' stata in quanto produttrice: decisamente, ho fatto bene a fare altro. Vero e' che Max, di Quintomiglio, ha scritto in termini almento parzialmente non critici, ma quanto riporta Susanna Crociani merita la lettura completa; qui copio solo un estratto significativo:

I "buyer": se ne annunciavano 450 da tutto il mondo. Ho avuto l'elenco e scopro che: 1- l'importatore che si è portato dietro la famiglia (tanto avevano tutto pagato!!) viene indicato tante volte quante sono le persone che compongono il suo nucleo; 2- nell'elenco degli importatori Usa sono indicati una ventina di ristoratori italo-americani....tutti sanno che il ristorante non può importare direttamente, ma che deve passare dal distributore, che, se non è lui stesso importatore, passa da questo; 3- nell'elenco ci sono anche i funzionari ICE; 4- nell'elenco ci sono anche alcune società di promozione turistica; ecc, ecc Insomma, taglia e sfoltisci l'elenco si è ridotto a ben poco.

Una cosa sconfortante, direi. Tra il post del Papero Giallo, e quello di Susanna Crociani, c'e' un filo rosso che idealmente li unisce. Si trova in un commento letto sul blog di Bonilli, il primo commento, a firma di Piergiovanni (non conosco) che assai condivisibilmente scrive:

Questa altro non è che la riprova che non è l'Italia ad essere in crisi ma il "sistema Italia" a non essere più in grado di sostenere il paese ma solo a sostenersi autocraticamente con la sua pletora di uffici ed ufficetti diretti da gente inabile anche ad organizzare la sagra della "mulingijana china" di torricella superiore.
Tutti i successi che il nostro paese ha conquistato in questi anni,dalla moda alla cucina sono solo il frutto del coraggio e dell'abilità dei singoli,che solo casualmente fanno numero ma non sistema. La costante delle nostre storie di successo,anzi,è proprio la lontananza dalla politica e dallo Stato. Una sorta di giosa anarchia che però alla lunga poco può contro un sistema organizzato che decide di "combattere" in massa.

E' un commento che, curiosamente, potrebbe andare bene pure al post di MondodiVino sul deludente MiWine.

1 commento:

  1. io, io, io...una soluzione ce l'ho :-)))))
    potremmo sempre seguire il progetto Buonitalia e mettere il vino al museo ... v.post su winelovers : vino al museo cosa dite?
    ok, ok ho detto una st....ata ma tanto...se ne sentono tante che una più o una meno...;-)
    coraggio, su...
    bEttI

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