martedì, giugno 13, 2006

Marea (non la Fiat, il moto ondoso).

A Saint-Malo gli enologi bretoni sono convinti che pure la marea influenzi l'affinamento del vino [link] -- quindi, non solo la famosa luna, ma pure altri eventi legati alla natura. Teoria non nuovissima, girando per cantine capita sovente di sentire simili ipotesi. Tuttavia questi discorsi sono spesso circondati da un alone di pseudoscientificita', piu' leggenda metropolitana che dato incontrovertibile. Le prove, dice, vogliamo le prove; eccole qua, rispondono i nostri: "per dimostrarlo, hanno immerso a 15 m di profondita', in una baia con maree tra le piu' forti in Europa, 600 bottiglie di Chateau Maucamp del 2001, che hanno ripescato oggi. Il vino delle bottiglie sommerse avrebbe un gusto piu' giovane e piu' complesso di quello invecchiato nelle cantine".
C'e' da pensare che fossero assai bene sigillate, senno' tutto il discorso sulla porosita' dei tappi e l'interazione con l'ambiente esterno, pure quello si rivelerebbe leggenda metropolitana.

2 commenti:

  1. All'inverso, tempo fa, scrissi a proposito di alcune considerazioni dell'amico Sergio Rossi del Rifucio Fuciade (circa 2000 mt slm) il quale afferma che i vini conservati in cantine ad alta quota sono migliori per ragioni legate alla pressione. Posso confermare che i vini degustati mi sono parsi più eleganti. Non so però - e mi piacerebbe che qualche esperto enologo dicesse la sua - se la pressione ha un'influsenza sull'affinamento del vino.

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  2. Secondo me dovrebbe avere effetto nel senso del minore tenore di ossigeno nell'aria, dando per scontato la porosita' dei tappi :-)
    la bottiglie di per se e' un sistema abbastanza chiuso... altrimenti champagne e spumanti non conserverebbero a lungo le loro bollicine.

    quindi non e' prorpio la pressione ma la quantita' di ossigeno: meno ossigeno = ossidazione piu' lenta.


    ciao max
    un chimico diventato informatico per neccessita' :-)

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