
Prosaicamente, mi riferisco al vino, parlando di divenire (quindi di cambiamenti connessi). Se mai vi fosse sfuggito, se siete appena tornati dal pianeta Zorg, e' momento di classifiche e tre bicchieri. Ho sempre sentimenti contrapposti sull'argomento, vista la natura del prodotto; chi si affanna a dargli un punteggio si sforza di cristallizzare qualcosa che diviene (cose gia' dette, qui, scusate).
Ieri ho riaperto la bottiglia che vedete qui ritratta, vendemmia 2005; il suo ultimo assaggio risaliva a circa quattro mesi fa, quando la stessa mi era sembrata terribilmente verde, cioe' non pronta, acerba, con tannini ancora troppo aggressivi e parte acida molto viva; un vino tipicamente squilibrato sulla durezza, che aveva bisogno di tempo; e fino a l'altroieri, l'ho presentato cosi' a bottega, ai clienti dicevo: aspettalo ancora un po'.
Ebbene, riaperto ieri, dicevo, la crisalide s'e' trasformata in farfalla: la frutta, succulenta, ora esce intensa e sovrabbonda, sovrasta la durezza, e finalmente la armonizza; ora e' un bel giuggiolone modernista, ludico, quasi maroniano (evabbe', pazientate voi tradizionalisti) che conquista immediatamente.
Io uso dare punteggi centesimali, per mia comodita' e per brevita' descrittiva; nei miei personali appunti lo stesso vino nell'arco di pochi mesi e' passato da 77/100 a (direi) un bel 85/100.
Questo per dire che lavoraccio deve essere stilare classifiche. Non siate troppo severi, lettori.
[Sulla home del produttore, la scheda del vino e' ferma alla vendemmia 2004]
Grazie, Fiorenzo!! a nome di tanti guidaioli. Sapessi che patemi d'animo, che sensi di colpa terrificanti quando, a distanza di tempo, riassaggiando un vino che avevamo giudicato, ci accorgiamo che nel frattempo il bastardo è terribilmente cambiato!! In meglio o in peggio. Di regola in meglio - se lo avevamo massacrato col punteggio - in peggio - se lo avevamo osannato.
RispondiEliminaSecondo me lo fa apposta...
E intanto la guida è uscita, e te ne dicono di tutti i colori perchè, è notorio, un giornalista delle guide del vino capisce di vino come un klingoniano capisce di musica dodecafonica terrestre...
:-((
Lizzy
Conosco molto bene i vini di Giorgio Meletti Cavallari e, considerando la zona non proprio fra le mie preferite, il suo Borgeri (cosa si è inventato il ragazzo per sbeffeggiare chi non aveva riconosciuto il suo vino come Doc Bolgheri!) è uno dei migliori, ricco di personalità, bisognoso di tempo per dare il meglio, come tutti i vini importanti. Concordo con le tue impressioni gustative.
RispondiEliminaRoberto