lunedì, ottobre 02, 2006

Fenomenologia del divenire

Non male, come titolo di post; le mie recenti letture di Bifo Berardi mi condizionano un po' il vocabolario.

Prosaicamente, mi riferisco al vino, parlando di divenire (quindi di cambiamenti connessi). Se mai vi fosse sfuggito, se siete appena tornati dal pianeta Zorg, e' momento di classifiche e tre bicchieri. Ho sempre sentimenti contrapposti sull'argomento, vista la natura del prodotto; chi si affanna a dargli un punteggio si sforza di cristallizzare qualcosa che diviene (cose gia' dette, qui, scusate).
Ieri ho riaperto la bottiglia che vedete qui ritratta, vendemmia 2005; il suo ultimo assaggio risaliva a circa quattro mesi fa, quando la stessa mi era sembrata terribilmente verde, cioe' non pronta, acerba, con tannini ancora troppo aggressivi e parte acida molto viva; un vino tipicamente squilibrato sulla durezza, che aveva bisogno di tempo; e fino a l'altroieri, l'ho presentato cosi' a bottega, ai clienti dicevo: aspettalo ancora un po'.
Ebbene, riaperto ieri, dicevo, la crisalide s'e' trasformata in farfalla: la frutta, succulenta, ora esce intensa e sovrabbonda, sovrasta la durezza, e finalmente la armonizza; ora e' un bel giuggiolone modernista, ludico, quasi maroniano (evabbe', pazientate voi tradizionalisti) che conquista immediatamente.
Io uso dare punteggi centesimali, per mia comodita' e per brevita' descrittiva; nei miei personali appunti lo stesso vino nell'arco di pochi mesi e' passato da 77/100 a (direi) un bel 85/100.
Questo per dire che lavoraccio deve essere stilare classifiche. Non siate troppo severi, lettori.

[Sulla home del produttore, la scheda del vino e' ferma alla vendemmia 2004]

2 commenti:

  1. Grazie, Fiorenzo!! a nome di tanti guidaioli. Sapessi che patemi d'animo, che sensi di colpa terrificanti quando, a distanza di tempo, riassaggiando un vino che avevamo giudicato, ci accorgiamo che nel frattempo il bastardo è terribilmente cambiato!! In meglio o in peggio. Di regola in meglio - se lo avevamo massacrato col punteggio - in peggio - se lo avevamo osannato.
    Secondo me lo fa apposta...
    E intanto la guida è uscita, e te ne dicono di tutti i colori perchè, è notorio, un giornalista delle guide del vino capisce di vino come un klingoniano capisce di musica dodecafonica terrestre...

    :-((

    Lizzy

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  2. Conosco molto bene i vini di Giorgio Meletti Cavallari e, considerando la zona non proprio fra le mie preferite, il suo Borgeri (cosa si è inventato il ragazzo per sbeffeggiare chi non aveva riconosciuto il suo vino come Doc Bolgheri!) è uno dei migliori, ricco di personalità, bisognoso di tempo per dare il meglio, come tutti i vini importanti. Concordo con le tue impressioni gustative.
    Roberto

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