lunedì, ottobre 16, 2006

Un (meta)link al giorno

Se siete tra coloro i quali si aggirano per questi luoghi digitali, cercando di capire cosa sia (e a che diamine serva) un blog, vi invito caldamente a cliccare questo linkino. E per invogliarvi, vi faccio assaggiare un estratto very tasty.
"Questo tipo di aggregazioni nasce anni fa con lo scopo che da sempre muove qualsiasi azione umana: la figa".
Ole' (ve l'avevo detto che era tasty).

6 commenti:

  1. Anni fa mi occupavo di CRM (Customer Relationship Management). Navigavo forum e comunità dove nomi noti e notissimi, guru e gurissimi parlavano di progetti CRM di miliardi (gli euro non c'erano), di decine e decine di persone coinvolte, di anni uomo di lavoro, di CRM strategico, di CRM analitico.
    Io me ne stavo zitto zitto perché ero l'unico ad avere solo progettini ini ini, di un paio di centinaia di milioni, solo una decina di persone coinvolte e le aziende non erano le grandi Telecom, Fiat, Ansaldo, Montedison che citavano gli altri.

    Un giorno conobbi ad un bar uno dei massimi guru del CRM italiano.
    "Quanti progetti hai?" - mi fa... ed io "5, ma piccolini, e tu?"
    "nessuno, io insegno..." - fu la sua risposta.

    Nell'anno successivo conobbi vari altri super-mega-esperti del CRM italiano e scoprii che io avevo progettini, ma li avevo !!

    Sono in rete 17 ore al giorno, per passione e per lavoro. Navigo centinaia di siti, sempre per lavoro e per passione. Vedo ogni giorno decine e decine di blog, sempre per lavoro e per passione.

    Leggo continuamente di come si avvia un blog, di quanto sia importante un blog, delle necessità di un blog, di blog corporate, di blog per la comunicazione, di blog per il marketing, di blog di qua e di blog di la.
    Mi viene in mente il CRM...

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  2. Che dici, e' un'altra bolla?
    Il pezzo che ho linkato non credo abbia la pretesa di essere esaustivo. Pero' qualche dubbio viene, eh.

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  3. Guarda, io credo che il blog sia la rappresentazione fisica internettiana di un fenomeno sociale. Mauro Lupi di Ad Maiora, spiritosamente, in un suo post parla di festa.
    Il blog soddisfa desideri personali come il bisogno di comunicare, mostrarsi, parlare, stare in compagnia, vendersi, vendere, farsi vedere, vedere.
    Il blog secondo me è importante.
    Però, come dice l'amica che citi, "Stronza", è come la fica. Bellissima, ma se ne parli troppo, viene a nausea, come il cioccolato, il vino e tutto il resto.
    Non è il blog ad essere negativo (io scrivo su quattro blog, di cui due di mia proprietà). È il troppo parlarne a vanvera che è negativo. Soprattutto il parlarne da parte di persone che hanno imparato ieri a navigare e che oggi sono consulenti web marketing, esperti di bloggosfera, Technoratici e cultori dei massimi sistemi.
    Come quelli che, nel settore di cui sei ben più esperto di me, dicono che l'unico vino da bersi è lo Chateau Lafite e tutto il resto è schifezza. Invece io il Lafite l'ho bevuto (pagandomelo), l'ho apprezzato, ma trovo che ci sia anche altro vino che val la pena di bere.

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  4. Ciao Fio, io sono pigro.
    Mi spieghi meglio questo post e, soprattutto, quello di "stronza" ? Se ho ben capito, ma è tutto da vedere, ci sono molti che si lamentano del fatto che la presentazione technorati - edelman sia stata uno stratagemma per far conoscere la sinergia tra le due aziende. Leggendo una decina di blog sul tema, ho compreso che i blogger invitati si sono sentiti inutilmente presi per il culo per il fatto di non aver avuto alcun ruolo (nonostante fosse prevista un'analisi dei risultati di uno studio precedente l'evento, insieme a loro).

    Il tutto, sempre stando al mio neurone, sarebbe piuttosto stato organizzato per vendere blog alle aziende.

    Ieri facevo una considerazione che nasce dal fatto che un blog te lo puoi creare anche da solo in 3 minuti su blogger o altro : è mai possibile che se vendi un blog a una piccola azienda (con consulenza) costa tot, se lo vendi ad una media azienda costa tot alla tot e se lo vendi ad una grande azienda costa tot alla tot alla tot ?

    E' giustificato questo aumento esponenziale del prezzo solo in base alla dimensione dell'interlocutore ? Me lo chiedo perché in fondo una Ferrari, sia che la compri il tipo con le pezze al culo, sia che la compri lo sborone danaroso, costa sempre la stessa cifra.

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  5. Ma certo Fil, provo a spiegare brevemente. A questo scopo incollo un passaggio che trovo indicativo, al di la' di quello citato.

    In pratica io blogger dico a te amministratore di un’azienda che non capisci un tubo e che, se vuoi migliorare la tua immagine devi fare un blog dove qualsiasi idiota possa passare e lasciare un commento in cui può anche dire che il tuo prodotto fa schifo.
    I consigli di amministrazione delle multinazionali non parleranno d’altro per anni e anni.
    “Facciamo un resoconto del bilancio? Ma chissenferga di queste cazzate: sai che nell’ultima conferenza i blogger hanno detto che dovremmo mettere su un blog anche noi?”


    Questo colorito estratto mi ha rifatto pensare che , temo, si stia dando un po' troppa importanza ai cosiddetti blog corporate. Questi possono certamente migliorare la comunicazione ma da soli non possono far miracoli. Riprendendo pure il discorso che faceva Fra, e' questa aria un po' fuffosa, vaporware, che mi lascia perplesso. Il post linkato e' opportunamente ironico.
    Questo non credo abbia molto a che vedere con quello che dici tu, comunque; mi chiedi se e quanto dovrebbe costare un consulente che "vende" blog alle aziende? Onestamente, non saprei. Il costo "progressivo" ha senso se la costruzione prende piu' tempo e richiede maggiori responsabilita' (di solito variabili proporzionali al fatturato del cliente). Non credo che la similitudine della Ferrari calzi, allora. Il proletario la Ferrari non se la compra, il ricco si, e lo straricco la vuole coi sedili in pelle umana, e paga un po' di piu'.
    Oh, volevo esser breve e guarda che robe.

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  6. Filippo, però credo che tu sappia bene che non è il costo del blog in sè ad essere diverso, ma quello che sta attorno nel progetto.
    Se vendo il blog ad un privato, gli regalo le indicazioni sulla piattaforma.
    Se vendo il blog ad una piccola associazione, gli vendo l'attivazione sulla piattaforma.
    Se vendo il blog ad una piccola azienda, gli vendo l'installazione e configurazione sul suo server e la grafica appositamente realizzata.
    Se vendo ad una società con problemi di immagine, gli vendo la formazione per chi dovrà poi scrivere.
    Se vendo ad una società che ha anche desideri di visibilità, gli preparo anche un piano editoriale, una linea strategica di comunicazione, formo le persone alla scrittura ottimizzata, ecc.
    L'ultimo mio progetto avviato (e non era una grande azienda, ma una azienda con necessità di una linea guida ben precisa in termini di comunicazione e strategia) ha cifre con 4 zeri finali. Il blog in sè, come impianto, è solo un piccolo aspetto. Tutto il resto è andato in consulenza e formazione.
    Parlo di cose già fatte, non di ipotetiche cose che andrebbero fatte.

    Quindi, secondo me, ci può stare che si parli di blog per le aziende e che le cifre siano diverse. Quello che contesto è che ne parlino persone che se poi gli chiedi quanti clienti di tipo azienda hanno avviato, ti rispondono che non possono dirlo per riservatezza. Se gli fai presente che il numero delle aziende non può essere riservato (se il nome lo è), ti dicono che quel numero non possono dirtelo per motivi interni.
    Insomma, zero. Allora mi chiedo... di cosa stanno parlando? Di una cosa che hanno imparato su un libro (anzi, visto che libri sui blog non ce n'è, su siti che a loro volta...)?

    Come se io, solo per aver assaggiato cento vini, domani decidessi di fare un convegno in cui parlare dei tannini nel vino, di come si distinguono i vari tannini, da dove provengono, come si modificano, ecc.
    Tu diresti, probabilmente e con ragione "Fra, ma da quando sei un esperto di vini, che fino a ieri ti occupavi di pulizia delle scale?"

    Adesso io non parlo dell'evento citato perché non c'ero. Invece posso parlare di eventi simili a cui presenzio spesso, a volte come pubblico ed a volte come relatore, in cui persone che fanno lavori completamente diversi iniziano a parlare dell'importanza di un blog, delle sue caratteristiche, di come si avvia, di quali siano i benefici ed i problemi, che loro stessi, si scopre, bloggano da 6 mesi. E bloggare non basta per conoscere i blog, soprattutto se si parla di blog aziendali, che nulla hanno a che vedere coi blog degli appassionati.
    Scusate la lunghezza.

    P.S.
    Per questi commenti, probabilmente sbaglio ad usare la mia firma maisaziana! Poi qualcuno arriva e si chiede, giustamente, che ne sa di blog uno che scrive di sottaceti :-P

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