martedì, gennaio 31, 2006

Lo dicevo, io.

Appena finito di fare lo spiritoso con quelli dell'Ais, mi tocca correggere il tiro.
Questo interessante articolo e' opera di un Sommelier: il titolo,"Cosa deve avere un vino, nel 2006, per la vittoria nella corsa della qualità?" puo' trarre in inganno, in realta' si tratta di una lettura zero trombonesca. Anzi, si chiude con questa bella considerazione, in linea col mio punto di vista sull'assaggio (che talvolta e' una specie di realta' inconoscibile, vagamente kantiana): "un grande vino è un’illusione: ti sfida a prenderlo e trattenerlo, e proprio quando credi di averlo in pugno è già sfuggito alla tua presa. Un grande vino si prende dei rischi. I grandi pittori, i grandi scrittori e compositori camminano su di un filo, in equilibrio tra il fallimento e la noia, e cosi’ anche i grandi vini".

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