lunedì, novembre 03, 2008

Contrordine, il novello piace

Fresco di lettura su Kela, circa l'ormai indifendibile novello, inciampo nella roboante Reuters: "Vino Novello: ripresa made in Italy, ora piace anche a esperti". E che diamine, mai una certezza a questo mondo. Noi simpatici soloni tromboni enosnobboni faremmo meglio ad abbassare lo sguardo, visto che "gli appassionati che finora tendevano a snobbarlo iniziano a ricredersi: per il 38% degli amanti del buon bere acquistare e degustare una bottiglia di novello è diventata una consuetudine dell'autunno". Vabbè, ci tocca dire che ci eravamo sbagliati.
Se poi uno volesse avere chiaro, davvero, cosa sia endorsabile in quanto novello, tenga presente che, come qualcuno opportunamente disse da qualche parte, il novello italiano può essere prodotto da uve solo parzialmente sottoposte a macerazione; questo non implica che è ammissibile l'aggiunta di vini di precedente annata, ma differenzia sostanzialmente il novello italiano dal nouveau francese. La parola magica è macerazione carbonica al 100%, ovvero vino prodotto col sistema di macerazione preventiva delle uve, tutte, dell'ultima annata. Cosa che accade raramente, e che quasi tutti si dimenticano di precisare.

4 commenti:

  1. Concordo pienamente. La forbice dal 30% al 100% di "macerazione carbonica" consentita per legge, è troppio ampia per immettere sul mercato un prodotto che sia per quanto possibile almeno omogeneo nelle sue caratteristiche principali.

    In Francia bel lo sanno e producono sono nouveau con il 100%.

    Ceramente darebbe una buona a mettersi d'accordo sul Novello se piace o no, se questa forbice si restrigesse sensibilmente.

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  2. Fiorenzo, mi unisco a coloro a che pretendono di comprare e bere Novello da macerazione carbonica sul 100% delle uve dell'annata corrente. E' dal 2005 che ogni anno ripropongo l'argomento su Aristide.
    Posso anticiparti che all'"Anteprima Novello" di Verona, in corso in questi giorni, nessun produttore tra i pochi presenti che producono Novello con m.c. al 100% lo dichiara esplicitamente in etichetta. E' incredibile. L'unico caso da segnalare sono sette aziende del Bardolino Doc (su 14 presenti nel salone) che riproducono un marchio che "loro sanno" essere conforme a questa caratteristica.

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  3. Caspita, un segno riconoscibile solo da una cerchia ristretta di adepti; a questo punto mi chiedo se erano pure incappucciati.
    :D

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  4. :-) Guarda, in effetti quel marchio ha un ché di esoterico... il sole e la luna... Osiride e Iside... ma è meglio lasciar perdere! :-D

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