Questo è un blog enoico. Il vino è un alimento totalmente diverso da qualsiasi altro: evolve, ha carattere ed è imprevedibile (come l'umanità, insomma). Per questo è interessante. E non è industriale.
venerdì, novembre 10, 2006
Vino dei Blogger #1
Dunque, l'ho fatto, ho eseguito il lavoretto.
Il vino dei blogger numero uno doveva essere un autoctono, sotto i cinque euri. Aime', ho sbudgettato di cinquanta centesimi, come da scontrino; spero mi perdonerete. Il fatto e' che volevo una (un?) lumassina, autoctono bianco locale, e girando per supermercati ho faticato un po'; vero e' che non sono passato alla Coop-sei-tu, siccome la locale Coop ha sempre code paurose, con una sola cassa aperta su trecento e la cassiera che discute ad alta voce con le colleghe sfaccendate di scazzi sindacali. Tutto questo mentre l'altoparlante ti urla addosso, per mezz'ora di coda, che fighi che sono quelli della Coop. Insomma, comprato altrove.
Lumassina Colline Savonesi IGT, imbottigliato da Aziende Agricole (al plurale, sono una moltitudine) Vigna le Gagge, di Alinovi, nelle proprie cantine di Finale Ligure. Niente annata, ahinoi, si tratta di un Igt quindi l'annata ve la immaginate. Per il resto, se cerchi su Google Alinovi e Lumassina, ottieni zero risultati; invidiabile posizionamento.
Tappo siliconico ma color sughero, genere "tento disperatamente di sembrare sughero". Nel bicchiere ha un colore giallo paglierino carico, non brillantissimo. Vendemmia risalente? Appena aperto ha un naso caratteristicamente siliconico: sprigiona tutti quegli aromi che non e' riuscito a darti negli ultimi anni, come dicesse: oh, finalmente, si esce da 'sta bottiglia! Sciupùn olfattivo di mele e banane, poi dopo due minuti, shhh, silenzio, non esce piu' (quasi) niente. Eccetto un bel sentore di erba tagliata, il caro vecchio fieno.
E' a questo punto del test che pensi: ma chi me l'ha fatto fa'. Ma orsu', procediamo. Beviamo l'amaro calice, e mai frase fatta fu piu' profetica.
In bocca potrebbe essere pure piacevole, se non fosse per questo amarore finale, questa nota amara insistente e soverchiante. Cribbio, ma quanto dura? Qui P.A.I. sta per Persistenza Amara Intensa. L'acidita' latita, e menomale, che la durezza e' gia' notevole. Ma non essendoci corpo (11 gradi) ne' morbidezza, addio armonia. Punteggio finale, 65/100 (manica larga).
Considerazioni finali. Probabilmente la colpa e' mia, che mi son voluto incaponire a cercare un autoctono ligure. Sui cinque euri qui notoriamente circolano schifezze; probabilmente vitigni d'altre regioni, sulla stessa cifra, danno maggiori soddisfazioni (immagino, che so, un Soave).
Arrivati a questo punto, intendo perversamente vendicarmi.
Siccome tocca a me indicare a lorsignori il prossimo Vino dei Blogger, avrei un'idea.
Nei giorni scorsi la locale GDO hard (molto hard) pubblicizzava un rosso da tavola a 50 (dìcesi cinquanta) centesimi la bottiglia; l'ho cercato senza successo, per le varie Lidl et similia; nella ricerca ho pero' avuto modo di scorgere, su questi scaffali, tra le molte nefandezze svariati Chianti Docg a due-tre euri. Da qui parte la prossima sfida.
Si tratta di trovare il Chianti Docg (bottiglia 0,75, of course) che costi meno. Vince chi trova il prezzo piu' hard. Bello eh? La cosa e' densa di significati. Se ne riparla a meta' dicembre, per ora sotto col lavoro!
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LOLLISSIMO! Stessa partita del mio però fermo!
RispondiEliminaLuk
>>"Si tratta di trovare il Chianti Docg (bottiglia 0,75, of course) che costi meno."
RispondiEliminaQui credo che i milanesi possano spuntarla. In certi hardiscount ci sono certi vini...brrrrr!