venerdì, settembre 16, 2005

A me non piace scrivere di vino.

A me non piace scrivere di vino. Voglio dire, non mi piace gran che elencare descrittivamente colore, aromi e sapore di un assaggio. Motivi? citarsi non è bene, ma qua non ci vede nessuno e lo faccio lo stesso; a parte quel che ho gia' detto sulla caducità degli appunti di degustazione, che sono contingenti vista la condizione del prodotto vino, che diviene quindi è mutevole, a parte quindi il fatto che scrivere appunti di degustazione significa cristallizzare un'entità perennemente in evoluzione (e, alla fine, in devoluzione), a parte tutte queste belle cosine insomma, scrivere e leggere appunti di degustazione mi annoia un po'.

Per esempio. Lunedì scorso ero in giro per la zona dei Barolo; ero da solo, ma siccome mi voglio bene a pranzo mi sono fermato in un posticino consigliabile benché noto al colto e all'inclita, la Trattoria della Posta a Monforte; solo com'ero (devo trovarmi una ragazza-immagine per le mie peregrinazioni: volontarie?) non avrei bevuto una bottiglia intera, e così ho accettato il consiglio del personale di sala: vini a bicchiere. Inizio con l'Arneis 2004 di Bruno Giacosa, e continuo con il Nebbiolo Gavarini (2002, se ricordo bene) di Elio Grasso. Due assaggi notevolissimi; il primo all'inizio sottile, chiuso, poi si apre con sentori agrumati e una bocca salda, è delicato e nello stesso tempo autorevole, croccante, per usare un termine che faccia venire un coccolone a quelli de Il Mio Vino. Il Gavarini poi è una vera delizia; ha un naso di terra bagnata, una cosa tipo humus, avete presente la terra dissodata dei campi: è quasi tutto quello che mi piace, cioè ha personalità, non è anonimo, esce dal bicchiere e dice "salve, ecco il terroir". Poi in bocca prosegue, allagando il palato senza eccedere, usando solo gli argomenti che ha, che non son pochi (a questo punto quelli de Il Mio Vino staranno sbuffando).
Dice: si, vabbe', ma allora che cos'è questo, il solito post descrittivo degli assaggi, no? E' vero, confesso, lo è; l'ho fatto apposta, per ricordare a me e pure a tutti che, la prossima volta che apriro' quei due vini, saranno diversi; non sarò alla Posta in un giorno di sole settembrino, da solo, a pensare a me e mangiando quella bagna cauda, e non saranno gli stessi vini. Panta rei, tutto scorre, e a me non piace scrivere di vino.

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